sabato 11 giugno 2011

La ricerca dell'anima umana

La ricerca dell'anima umana è un viaggio che è iniziato molto, molto tempo fa.
Quando si va alla base del significato del concetto di religioso e di ricerca spirituale non si può che trovare la ricerca della propria identità spirituale o l'interrogazione di cosa sia e cosa non sia l'anima umana.
Quando si parla di religione fin troppo spesso si può cadere nell'errore di pensare ad essa solo in termini di riti, di dogmi, di strutture morali e cose simili.
La religione (da religere - collegare, mettere in relazione) è un ponte. Un ponte fra l'individuo e qualcosa verso cui l'Uomo sente di tendere ma di cui non afferra bene nè la presenza, nè le dimensioni, nè l'esatta natura.
Quando ci si avvicina a parlare di qualcosa che riguarda la religione, non bisogna mai dimenticare quello che è il fondamento del sentire religioso e di tutto ciò che circonda questo percorso. Ovvero che il motore, punto di partenza della religione è la ricerca dell'anima umana.
Prima ancora di porsi domande su Dio, su un Essere Supremo o Forza Cosmica, prima ancora di interrogarsi sul perchè delle cose, del peso del giusto e dello sbagliato, troviamo un chiedersi se l'Uomo sia un'anima, abbia un'anima, quale rapporto vi sia fra se e la propria anima o fra l'anima e il corpo.
L'anima sembra essere, in quasi tutte le culture e ere passate, il minimo comun denominatore di ciò che è religioso e di ciò che non lo è.
Quando oggi un esperto di sociologia delle religioni, un teologo o un ente amministrativo vengono chiamati in causa per pronunciarsi su cosa sia una religione o cosa non lo sia, il parametro ultimo è quello costituito dalla questione dell'anima umana.
Quando il nostro antico progenitore, seduto su una pietra, dopo le fatiche della caccia o dopo essersi salvato dall'assalto di qualche predatore, ha osservato il cielo vedendo tutti quei piccoli puntini luminosi, egli si è chiesto "Cosa sono quelli? E io chi sono? Cosa faccio qui? Che senso ha questo?"
Queste fondamentali domande, derise dalle chiacchere da bar o dalla superficialità di alcuni, sono proprio le stesse domande che quasi ogni uomo o donna si è posto in un qualche momento della sua vita.
Forse per un attimo o forse per un mese.
Quelle domande, che sono anche l'inizio del pensiero umano e della sua ricerca filosofica della conoscenza, sono l'inizio della religione.
Inizio della religione che si ha con l'inizio della ricerca dell'anima umana.
Ricerca che ancora perdura e che, mai come adesso, è cruciale per la creazione di un futuro degno del valore dell'uomo e delle sue creazioni.

Grazie per avermi letto.

sabato 29 settembre 2007

Il materialismo

Questa parola sembra parlare di qualcosa di nuovo nei secoli e di spiccatamente tipico di questi tempi.
Ma non è così.
Il materialismo è un'idea che si è affacciata nella storia umana da molti millenni. Se ne trova traccia negli scritti di filosofi greci e di pensatori dell'area indiana.
Il greco Democrito è stato colui che per primo ha esaltato questa visione della vita. Da lui, la teoria materialistica è giunta a Roma tramite Lucrezio e il suo "De rerum natura" cioè Sulla natura delle cose. In India c'era un tizio chiamato Canakya, il quale, ribellandosi contro lo spirito religioso del tempo, confermo che solo la materia aveva importanza.

In un modo o nell'altro, con alterne fortune, il materialismo è giunto fino a noi.
Ma, in realtà, il pensiero materialistico è sempre stato un pensiero elitario. Tale visione della vita non ha mai avuto un grosso credito nelle popolazioni e i capi, o coloro che tali volevano essere, preferivano usufruire dei poteri che dal Dio o dalla divinità discendevano.
In molte società i materialisti erano visti con estrema diffidenza e venivano quasi ostracizzati dalla vita pubblica.

In effetti, quelle società non avevano bisogno del materialismo. O meglio, il materialismo non era "sceso" in politica o nell'area del sistema economico.
Giunti alla svolta epocale della rivoluzione industriale, le cose cominciano a cambiare la propria scala d'importanza.
Qualcuno cominciò a intuire che fosse più facile dominare la scena se gli uomini avessero adottato tale visione della vita.

A suonare la grancassa al materialismo c'era da qualche secolo un grande testimonial d'eccezione ovvero "LA SCIENZA".
La scienza stava regalando all'uomo un progresso di conoscenza incredibile e sembrava avere tra le mani il segreto per la creazione di un pianeta senza alcun problema. Molti scienziati hanno cullato questa speranza: che il progresso scientifico avrebbe risolto tutti i problemi.

In realtà, lo vedremo meglio in un altro articolo ad hoc, non vi è nessuna logica che ci dimostri che ASSOLUTAMENTE la scienza debba essere materialista.
Ma prima di spiegare perchè, cerchiamo di capire cos'è il materialismo.

Il Materialismo è quella filosofia che riduce tutto il mondo e universo alla materia. Il materialismo sostiene che non vi sono idee, non vi è pensiero, non vi è componente spirituale nelle cose. Tutto è solo materia. E solo la materia ha dignità di studio e di esame.
Tutto ciò che sembra essere qualcosa di diverso dalla materia è solo un'illusione. Il pensiero è solo una reazione di molecole all'interno dei neuroni del cervello umano. Noi uomini, per il materialismo, siamo abituati a vestire la materia di "sovrastrutture" mentali. Ovvero a vedere le cose diverse da come sono.
Quindi non esiste una cosa chiamata coscienza. Essa è solo un nome. Un'etichetta che gli uomini assegnano a dei processi bio-chimici.
Non esiste l'anima nè tantomeno ogni altro costrutto religioso.
Non esiste la provvidenza, il destino o la presenza di Dio.
Tutto è materia. I corpi nascono e muoiono. Le persone sembra che pensino ma le loro riflessioni sono processi chimici.

Perchè la scienza non è detto che sia materialista a priori?
Perchè la scienza è solo un modo di conoscere qualcosa che si studia. E' un metodo che si basa sull'esperimento. Non dice di che tipo deve essere ciò che si studia. Si può studiare scientificamente la materia ma si può studiare scientificamente anche il pensiero.
Anche l'anima umana potrebbe essere studiata con un approccio scientifico.

Ma il materialismo sarebbe rimasto nel suo cantuccio se non fosse che alcune persone lo hanno ritenuto un ottimo strumento per realizzare i loro fini.
Se si riesce a portare una persona al punto di rivolgersi a se stessa come una macchina biologica, la persona poco alla volta abbandonerà ogni esame filosofico e etico del mondo e del comportamento. Perchè farlo se tutto è un processo biologico di tipo chimico?
Ci vuole poco per vedere che la logica materialista porta a conseguenze che dire disastrose è poco.
Se vediamo qualcuno che ammazza un bambino siamo portati a giudicare negativamente l'azione e a punire chi l'ha commessa. Non è importante neppure capire le motivazioni. La società umana si è accordata che questo comportamento è biasimevole e da condannare.
Che dire invece se vedendo un tale assassino, semplicemente stringessimo le spalle e dicessimo:" Bah, un processo bio-chimico nel cervello, è andato storto."
Certo, forse prenderemmo quell'individuo, ormai ridotto ad un robot che funziona male e lo metteremmo in riparazione. Ma cosa ripareremmo? Un cervello?

Questo, in effetti, è quello che avviene ora.
Gli uomini non hanno più problemi. Sono macchine che funzionano male.

Ma, alla lunga, questo ci allontana dall'esaminare le cose per quello che sono. Ci trasforma in robot irresponsabili. E il crimine cresce, e il menefreghismo per gli altri cresce.

Una società può essere avanzata scientificamente e NON materialista. PUO'.

Grazie per avermi letto."

martedì 24 luglio 2007

Che cos'è una religione? 2a parte

Definire i giusti termini è il fondamento della comunicazione.
Chi non definisce le parole che usa, come può pretendere che ci sia accordo sui concetti, che dalle parole vengono veicolati?

Religione.
Qualcuno definisce la religione come un insieme di pratiche a sfondo rituale.
Qualcun altro definisce religione ciò che professa il culto di una divinità.

Guardiamo la storia dell'uomo.
Da millenni, l'Uomo si chiede fondamentalmente sempre le stesse cose.
Moderno o antico, civilizzato o primitivo, ricco o povero, egli si chiede:
CHI SONO? DA DOVE VENGO? CHE SENSO HA QUELLO CHE FACCIO? COSA MI SUCCEDERA' NELLA VITA? E, SOPRATTUTTO, CHE FINE FARO' ALLA MIA MORTE?

L'individuo può ignorarle. Lo fanno in tanti. Oggigiorno sempre più persone decidono di ignorare tali quesiti.
Ma non si può ignorare l'importanza di quelle risposte.
E non si può convincere nessuno che non siano importanti.
Tutta la nostra vita ha un senso solo se quelle domande hanno una valida risposta.
Sono le regole del gioco. Altrimenti come facciamo a capire a che gioco giochiamo?

Cos'è la religione?
La religione è nata quando l'Uomo si è posto quelle domande!
Forse guardava il cielo pieno di piccoli puntini luminosi... Forse tremava di paura durante il temporale.....
Agli inizi non c'era la religione.
C'era un'altra parola: CONOSCENZA.
Una delle filosofie religiose più antiche del mondo, i VEDA, hanno la loro etimologia nel verbo conoscere.

Agli albori, l'uomo bramava la conoscenza delle cose, la conoscenza dell'essenza delle cose. Cercava di andare alla radice delle cose.

Dopo qualcuno chiamò la conoscenza della spiritualità, degli spiriti e degli dei (esseri che andavano oltre il nostro mondo) RELIGIONE.
E disse che c'era anche la scienza. La scienza era la conoscenza del mondo materiale.
Bene.
Ci può stare. Chi era che divise le cose? Beh, tanti. Citiamo Cartesio, citiamo Bacone. Il filosofo francese (in realtà Cartesio si chiamava Descartes) divise il mondo in Res Extensa (materia) e Res Cogitans (spirito). Bacone lavorò a fondo per strutturare una tabella di metodo della scienza. Leggendo le sue opere si rimane colpiti dalla modernità di quell’approccio.

Ma non è questo il punto.
Il punto fu che con il metodo galileiano la scienza, ovvero la conoscenza dell'universo sensibile conobbe vistosi e decisi progressi.
La conoscenza dell'essenza delle cose invece si attardò.
E la religione dimenticò la sua radice di conoscenza.
E, nelle mani di uomini malvagi o semplicemente stupidi, diventò solo riti, diventò solo dogmi sociali.
Strumenti per il controllo della società, fondamentalmente.

Ma la religione si è fatta, al giorno d'oggi, una brutta fama per l'operato di pochi.
La sua radice, il suo anelito è sempre andato verso la libertà dell'uomo.
E la libertà è la libertà dalla schiavitù dell'ignoranza.

E non c'è peggiore ignoranza che non conoscere se stessi.

In questo blog parleremo di Scientology.
Spiegheremo perchè è una religione.
Lo è perchè Scientology è ESSENZIALMENTE E FONDAMENTALMENTE conoscenza.
Il suo stesso nome viene da SCIO (latino) che significa SAPERE e da LOGOS (greco) che significa LO STUDIO DI. Scientology è lo studio della conoscenza ovvero sapere come conoscere.
Cosa? La vita e l'individuo.

Può una cosa che va alla radice di ciò che esiste, che studia e spiega la natura spirituale umana in tutti i suoi aspetti non essere una religione?
Infatti lo è.
Ma pur essendo nuova, pur essendo una religione moderna e pratica, pesca in quel bagaglio di conoscenza delle più antiche religioni del pianeta.
Scientology quindi non presenta più divisioni fra religione e scienza.
In Scientology la conoscenza ritorna nel suo alveo naturale.

E questo significa che il metodo galileiano può essere usato (ed infatti lo è stato) anche nel conoscere lo spirito umano e le sue manifestazioni.

Spero di aver risposto, anche se in breve alla domanda del titolo.
G
razie di avermi letto.


lunedì 23 luglio 2007

Che cos'è una religione? 1a parte

Non è mia intenzione tramutare questo blog in un noioso monologo logorroico di stampo pseudo-sociologico.
Il mio è un blog che vuole raccontare cose “vive” e immerse nella vita di tutti i giorni.
La mia esperienza con Scientology e quello che questa filosofia religiosa ci ha dato e ci permette di raggiungere.
Malgrado questa premessa, non mi posso permettere di iniziare un qualsiasi discorso su Scientology omettendo questo fattore basilare.

Che cosa è una religione?

Non affronterò il tema in profondità. Ci vuole troppo spazio per non cadere in una navigazione superficiale delle cose.

Ho già affrontato questo argomento in un saggio sulla religiosità.
Per chi fosse curioso, c'è a lato un link da cui scaricare gratuitamente il file.

Giusto 2 parole.
Religione è un ambito di interesse dell'essere umano.
Viene da "religare" e indica un legame.
Il legame che lega l'essere umano con la sua natura spirituale.
Questa può essere la definizione più basilare che alla parola religione possiamo dare:
CIO' CHE SI OCCUPA DELL'UOMO DA PUNTO DI VISTA CHE EGLI E' UN ESSERE SPIRITUALE.

Ovviamente a seconda della definizione che alla parola religione si da, cambiano i punti di riferimento.
E questo è molto pertinente alla questione Scientology.

Scientology è o non è una religione?
Scientology ha il pieno e completo titolo di essere considerata una religione perchè si occupa dell'uomo considerandolo un essere spirituale ed è totalmente e completamente interessata a questo aspetto, escludendone ogni aspetto materialistico.

Ma a questo punto qualcuno potrebbe intervenire mostrando dei dubbi a riguardo.
Ciò potrebbe essere causato da una definizione limitata della parola religione.
A volte questa definizione è semplicemente: la disciplina che crede in un Dio. Giusto. Ma chi avrebbe il coraggio di dire che il buddismo, esempio, non è una religione nonostante non parli di Dio nè ne professi nessuna adorazione?

Concluderemo nel prossimo post.
Grazie di avermi letto.


mercoledì 18 luglio 2007

Il diritto alla propria religione

Tra tutti i diritti fondamentali che un essere umano ha, uno dei più importanti è il diritto a scegliere e praticare una religione.

Lo sapevano già gli antichi romani: conquista i popoli ma lascia in pace i loro dei. Tant'è che i romani conquistavano le terre ma si lasciavano conquistare da tutti gli dei che incontravano.

Oggigiorno il tema della libertà religiosa è tornato di grande attualità.

La mia religione è Scientology.
La conosco dal 1994. L'ho seguita fin dal 1995 e ho deciso che essa fosse la mia unica religione senza riserve nel 1998.
Giusto 3 anni per guardare e valutare.

Ma da allora la difendo a spada tratta. Come è giusto che sia quando si pensa che qualcosa abbia valore.

Scientology ha valore.
Aiuta il prossimo, porta libertà spirituale, risolve problemi individuali e sociali e da all'individuo gli strumenti perchè sviluppi le sue potenzialità.
Scientology dimostra il suo valore. Tutti i giorni.

L'ha fatto con me e le persone che conosco.
Lo fa con migliaia di persone ogni giorno.

Scientology è composta da persone che sono talmente immerse nel vivere che spesso non hanno il tempo di raccontare agli altri cosa Scientology è e fa per l'Uomo.

Molto presuntuosamente, parlo anche per loro.

Ma al di sopra di questo, c'è il diritto di ogni essere umano a scegliere e seguire la propria pratica religiosa. A scegliere e difendere le proprie idee religiose.

Quando l'uomo smarrisce il rispetto di questo diritto, inizia la barbarie.
Non importa quanto ragionevoli sembrino le motivazioni che portano al non rispetto.

Grazie per avermi letto.


Perchè questo blog?

Giro su internet da tanto, tanto tempo.
Non sono uno dei primissimi.
I miei interessi spaziano troppo per dedicare tutto il mio tempo ad una sola passione.
Non sono quindi un internettiano fanatico.
Ma navigo, più o meno intensamente, dal 1997. Diciamo 10 anni.

Navigo da quando internet non era ancora gratis e da quando la velocità dei collegamenti era qualcosa di sconosciuto.

In tutti questi anni in cui giro qua e là, spesso, troppo spesso, ho trovato articoli, siti e negli ultimi anni, post di blog vari dedicati a Scientology.

Cos'è Scientology?

Beh, scusate ma risponderò a questa domanda in altro momento.
Per ora voglio solo dire perchè c'è questo blog.
Questo c'è perchè da troppo tempo leggo stupidaggini sulla mia religione, sulla filosofia di vita che seguo e applico da più di 10 anni.

Non so perchè ma evidentemente è più facile che siano i pettegolezzi a girare piuttosto che la verità.
Le persone, scottate da inganni, tradimenti e truffe, sono istintivamente portate a credere più ad un pettegolezzo negativo che alla verità.
Riparleremo di questo.

Ma volevo ritagliarmi un angolo, piccolo angolo, dove raccontare la mia storia.

Senza voler convincere nessuno. A che serve convincere qualcuno?

La verità è verità!
Se qualcuno la vuol vedere la vedrà.
Se qualcuno non la vuol vedere non la vedrà.
Voglio solo parlare e raccontare qualche anedotto. Cose di vita, cose vere.
Grazie per avermi letto.